Equini: No al macello!

23.06.2013 16:07

Soli pochi giorni fa, esattamente il 4 marzo, l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, in compagnia del presidente di Italian Horse Protection, Antonio Nardi-Dei e in rappresentanza della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, ha presentato una proposta di legge che desterà interesse tra tutti gli amanti degli equini.
La proposta intende riconoscere il cavallo, l’asino, il mulo ed il bardotto come animali da compagnia, impedendone quindi la macellazione, l’importazione e l’esportazione a fini alimentari; si propone inoltre di vietare l’utilizzazione di tali animali in esibizioni o manifestazioni pericolose o poco decorose, e ancora assicurare la tracciabilità dei cavalli attraverso interventi sull’anagrafe equina presso le Asl che riconduca all’effettivo proprietario o possessore.
Molto significative sono state le parole dell’onorevole: “Nei confronti del cavallo, l’uomo mostra spesso il peggio di sé, tradendo il suo patto plurimillenario con un vero amico. Da sempre accanto al lui, per offrirgli la collaborazione in battaglia, nei lavori agricoli, come mezzo di trasporto e come amico fedele, questo meraviglioso animale continua a essere sfruttato in mille modi: nei circhi, sulle piste delle ippodromi ufficiali, magari obbligato a rigide e innaturali discipline agonistiche; nelle corse clandestine; sui sampietrini romani a trascinare carrozzelle sotto la pioggia o con il caldo torrido; lanciato a folle velocità sui tracciati medievali dei palii. Nella maggior parte dei casi, con il macello come ultima stazione, magari dopo avere affrontato interminabili viaggi dall’est in condizioni degradanti. Da noi è una specie animale sfruttata fino all’osso, mentre nel mondo anglosassone mangiare il cavallo è quasi inconcepibile e in alcuni Stati americani è addirittura illegale, l’Italia vanta invece il triste primato di maggiore consumatore di carne equina di tutta l’Europa”.
Questa proposta di legge, sicuramente apprezzata dagli amanti di questi splendidi animali, oltre a riconoscere il cavallo come animale da compagnia e non più da macello, approfondisce anche le regole per la custodia e la cura del cavallo: troppo spesso, infatti, questi vengono allevati in condizione per nulla confortevoli e tenuti in posti malsani e non adeguati.
In più, si offre di regolare le modalità di addestramento e abolire le aste di equini di proprietà delle Forze armate e di altri enti pubblici, che invece potranno essere affidati ad alcune associazioni. In ultimo, ma non meno importante, la proposta prende in considerazione anche quei cavalli ormai anziani o malati: per loro sono previste convenzioni con strutture private o veri e propri pensionati. Introduce inoltre sanzioni per chi viola la legge e il rafforzamento dell’istituto della confisca.
Sembra che l’idea sia nata dal recente scandalo delle “lasagne al cavallo” che interessa numerosi Paesi europei: a questo proposito pare che la Federazione abbia chiesto ai ministeri della salute e delle politiche agricole di bloccare l’importazione di cavalli vivi e di carne di cavallo, nell’attesa che si arrivi ad una definitiva risoluzione del problema.
Com’è noto, attualmente, non c’è l’obbligo normativo di specificare l’ origine della carne di cavallo commercializzata nel nostro Paese, e questo fa nascere il sospetto che siano animali trattati con sostanze pericolose per la nostra salute.