Intervista a Uberto Martinelli: DALLA PARTE DEL CAVALLO

09.06.2013 15:07

La strage degli innocienti

-I suoi occhi mi guardarono per un istante, poi si abbassarono, con dignitosa rassegnazione, a osservare il nulla. Io sapevo. Lui, un cavallo che la mattina dopo sarebbe finito nella camera della morte, sapeva. Non saprei dire perche, ma ne sono certo. Forse l'odore della paura, una di quelle sostanze biochimiche che il corpo di un animale secerne in situazioni simili, o forse perche nessuno era mai tornato indietro da quella porta rossa, posta alla fine di un corridoio stretto e chiuso da sbarre. Mi trovavo a fare un servizio per Cavallo Magazine in uno dei vari mercati sparsi per l'Italia, in cui i cavalli invenduti la domenica finiscono per diventare bistecche al lunedì. Anzi, per usare la terminologia di chi opera nel settore, invenduti 'da vita'. Non dimenticherò mai quel giorno, nè quello successivo, in cui visitai un altro di questi luoghi in cui coesistono vita, morte, legubre voyeurismo, pietà, cinismo, rimorso...- Queste furono le parole che disse Uberto, anche lui, rimase meravigliato dal male di questo mondo, dove bestie uccidono altre bestie, per sfamarsi e per dimostrare che loro valgono piu' delle loro vittime, che alla fine non è vero, perchè valgono di piu' gli esseri che hanno un cuore.