GRAND NATIONAL, DUE CAVALLI VITTIME DELLA STORICA CORSA.

25.06.2013 12:20

Come ogni anno il Grand National lascia dietro di sé una scia di sangue e polemiche.
In questa edizione sono state due le vittime della corsa ad ostacoli più prestigiosa del Regno Unito, due cavalli che in seguito a terribili cadute hanno riportato danni tali da dover essere abbattuti sul posto.
Quelle di Synchronised e According To Pete, ipurosangue deceduti, non sono state le uniche cadute della storica gara di Aintree e nel percorrere i 7442 metri del percorso, costellato da 30 ostacoli alti anche due metri, almeno altri dieci partecipanti sono finiti a terra.
La reazione degli animalisti, da sempre ostili nei confronti di una competizione che dalla prima edizione del 1839 ha visto morire in pista più di ottanta cavalli, non si è fatta attendere.
Andrew Tyle, capo della lega britannica in difesa degli animali, ha bollato l'Aintree Grand National come uno evento "disgustoso e vergognoso" e la Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (RSPCA) ha immediatamente chiesto una revisione della competizione.
La British Horseracing Authority si è difesa dagli attacchi sottolineando le modifiche effettuate al percorso per renderlo più sicuro, ma le dichiarazioni valgono a poco di fronte al numero delle vittime, rimasto invariato rispetto alla scorsa edizione.
La polemica legata al maltrattamento dei cavalli che prendono parte a corse storiche come questa ci riporta in Italia, dove il 26 marzo una sentenza storica del Tribunale di Ferrara ha fatto un primo importante passo avanti per la tutela degli animali sfruttati in ambiti commerciali o per il divertimento del pubblico.
Ha infatti condannato la L’Ente Palio città di Ferrara a risarcire la LAV, che gli aveva intentato causa per gli incidenti avvenuti nell’edizione 2006, nella quale morirono due cavalli e un terzo rimase gravemente ferito.
Quella dei palii storici nel nostro Paese resta tuttavia una questione aperta, perché la tradizione purtroppo diventa una motivazione in nome della quale anche alcuni amici degli animali sono pronti ad accettare maltrattamenti che in diversi contesti sarebbero pronti a condannare.